Chi sono i turisti cinesi che vengono in Italia? Cosa si aspettano ma, soprattutto, siamo realmente in grado di accoglierli? A questi quesiti si è tentato di dare risposta il 18 novembre al Workshop Internazionale sul Turismo cinese in Italia organizzato dal Confucio di Pisa presso l’Università per Stranieri di Siena, dal titolo Chinese Tourism in Italy: the Cultural Dimension”.

Il Workshop è stato suddiviso in 3 sessioni: Il turismo cinese: presente e futuro; casi ed esperienze; il ruolo della formazione.

E’ emersa fin da subito la necessità di capire chi siano i turisti cinesi che vengono in Italia e perché scelgano specifiche mete (Milano, Venezia, Genova, Pisa, Firenze, Roma, Sicilia e Sardegna). La risposta è piuttosto articolata. Ci troviamo davanti vari tipi di turisti: quelli che si affidano ai tour organizzati e viaggiano in grandi gruppi, quelli che viaggiano con la famiglia e, in ultimo, il mercato in crescita dei giovani che viaggiano da soli o in piccoli gruppi. La differenza generazionale, infatti, comporta una notevole differenza anche dal punto di vista delle necessità e delle esperienze pregresse che portano i vari tipi di turisti ad essere più o meno indipendenti e a ricercare emozioni e sensazioni diverse dal loro soggiorno nel nostro paese. Inoltre il canale di comunicazione più efficiente per questo settore è il micro-blogging, dove i ragazzi possono trovare esperienze e recensioni di luoghi già visitati da altri coetanei.

E’ da tenere presente che la cultura cinese ha delle peculiarità di retaggio confuciano, che non possono passare inosservate. Proprio tramite la conoscenza della cultura cinese le strutture alberghiere e di accoglienza, le strutture museali e i luoghi d’arte in genere meta prediletta dei tanti turisti cinese che ogni anno scelgono l’Italia, dovrebbero riuscire ad adottare strategie per rendere il soggiorno di questi turisti, che molto spesso sono disposti a spendere cifre considerevoli a fronte di una buona qualità dell’offerta, il più piacevole possibile. Ed ecco allora che entrano in gioco prepotentemente anche le abitudini: cosa si aspettano di trovare i turisti cinesi in una camera d’hotel? Un bollitore e qualche bustina di tè, ovvio! Che cosa mangiano e a che ore? Come ci si comporta a tavola in Cina? Tutte cose da sapere per poter servire al meglio i turisti cinesi.

La nostra lingua inoltre è un grosso scoglio per la maggior parte dei turisti cinesi, che spesso non parla molto bene nemmeno l’inglese. Il ruolo della scuola e dell’università è proprio quello di fornire al settore dell’accoglienza tutti quegli strumenti linguistici e culturali necessari per poter fronteggiare al meglio ogni situazione. Se gli albergatori desiderano lavorare con il turista cinese, è fondamentale che ci sia almeno una persona dello staff con una conoscenza minima della lingua cinese, ad esempio. Come è importante utilizzare i giusti canali di comunicazione per fare marketing; per far ciò è utile sapere che la maggior parte dei social network e molti siti occidentali, in Cina non sono visualizzabili. E’ quindi necessario fare un buon lavoro di localizzazione del sito supportato dalla presenza sui motori di ricerca e sui social network cinesi, ovviamente in lingua cinese!

Ma parliamo brevemente di cosa cercano i turisti cinesi nel nostro paese: uno studio condotto dall’Università Bocconi evidenzia che i cinesi desiderano principalmente trovare Relax, Sensazioni (principalmente enogastronomiche), Cultura, Comodità e fare Shopping. Questo è esattamente ciò che l’Italia, e la Toscana nello specifico, può e deve offrire: cultura, relax tra le colline o in riva al mare, buon cibo e buon vino e, ultimo ma non meno importante, la riscoperta dei piccoli artigiani locali la cui visita e il cui lavoro forse sarebbero più apprezzati che non un giro turistico all’outlet per comprare capi griffati di collezioni spesso degli anni precedenti.

Un’ultima considerazione è d’obbligo; ogni anno uomini d’affari cinesi vengono in Italia per concludere contratti o visitare aziende. Riuscire a far trascorrere loro qualche giorno in più nelle nostre terre sarebbe sicuramente un incentivo per far aumentare il flusso turistico nelle varie città italiane e mantenerlo stabile quanto più possibile andando incontro a quella destagionalizzazione sempre più ricercata dagli operatori del settore. Per fare tutto questo, però, è necessario investire in cultura, in formazione e in ospitalità: conoscere i cinesi, comprenderne la cultura e conoscerne la lingua, migliorare il sistema delle infrastrutture e informativo. Solo così facendo il nostro sistema-turismo riuscirà ad accogliere questo nuovo pubblico e far sì che il flusso turistico continui ad aumentare.

Ora tocca a noi: siamo pronti a studiare cinese? Siamo pronti ad investire in campagne di marketing e pubblicità mirata? Siamo pronti a inserire informazioni o indicazioni in cinese in musei e luoghi d’arte?

La crisi si combatte con la cultura.

Chiara Buchetti

Chiara Buchetti insegna Lingua e Cultura Cinese nella scuola secondaria, è autrice di "Cina da scoprire" (edito da ELI nel 2018) ed ha fatto parte della commissione per la compilazione del Sillabo ministeriale per l'insegnamento della lingua Cinese.

Potrebbe anche interessarti...