Il XII mese del calendario lunare è chiamato 腊月 Layue, l’ottavo giorno ricorre la festa denominata Laba (ottavo giorno del mese La), una festa tradizionale, per cui però non sono previsti giorni di vacanza, che viene considerata il prologo della Festa della Primavera.
Le origini
L’origine della festa Laba sarebbe collegata agli antichi sacrifici La: in occasione di un buon raccolto gli antichi cinesi tenevano grandi cerimonie di ringraziamento agli dei dette “sacrifici La”. Dopo le cerimonie si organizzavano banchetti di zuppa di miglio appena raccolto. In seguito l’evento diventò una festa di sacrificio agli antenati.
La storia del consumo della zuppa Laba risale a più di mille anni fa, al tempo della dinastia Song quando, a corte, ogni anno l’ottavo giorno del mese La si cuoceva la zuppa Laba, come pure nelle residenze dei funzionari e nei templi. Tra la gente comune, tutte le famiglie la preparavano come sacrificio agli antenati, per consumarla coi familiari e per regalarla a parenti ed amici in segno di rispetto e gratitudine.
La leggenda
Con l’ingresso del buddhismo in Cina, la festa di Labajie assunse una connotazione buddista grazie ad una leggenda : gli annali buddisti raccontano che Siddartha Gautama, prima di diventare Buddha, nonostante sei anni di penitenze non era riuscito a liberarsi del peso delle sofferenze umane. A questo punto, stanco e affamato, incontrò una pastorella che gli offrì una zuppa a base di riso e latte. Questo pasto lo rimise in forze, e dopo essersi lavato e aver meditato sette giorni e sette notti sotto un albero, raggiunse l’illuminazione. Anticamente in occasione della ricorrenza si recitavano preghiere nei templi buddhisti e si offriva a Buddha una zuppa a base di frutta e cereali, chiamata appunto Labazhou ( 腊八粥). Questa tradizione è poi continuata fino ai nostri giorni estendendosi anche al di fuori dei templi.
La zuppa 腊八粥
La zuppa attuale ha diverse preparazioni a seconda dei luoghi. Seguendo la ricetta tradizionale occorrono otto ingredienti principali e otto ausiliari, in cinese appunto “ba”. I principali sono cereali (miglio, riso, riso giallo, grano, avena, sorgo e mais) e legumi (soia rossa e verde, faglioli dall’occhio nero, piselli, lenticchie e fave). Gli ingredienti ausiliari sono pesche e albicocche secche, noci, pasta di giuggiole, castagne, cachi, semi di melone, semi di loto, arachidi, nocciole, pinoli, frutta secca e uva sultanina.
La preparazione inizia la sera della vigilia, quando si predispone la frutta e si lava il riso, poi a mezzanotte si inizia la cottura che prosegue a fuoco lento fino alla mattina successiva. Una volta pronta la zuppa, si aggiungono zucchero, petali di rose, osmanto ed altri ingredienti dolci.
Aglio in salamoia
Per la festa Laba, oltre a cuocere la zuppa, usanza del nord della Cina è quella di mettere sottaceto gli spicchi d’aglio. Una volta pelati, gli spicchi si ricoprono di aceto di riso in giare di terra poi sigillate e poste in stanze piuttosto tiepide, per consumarli la sera dell’ultimo giorno dell’anno lunare insieme ai ravioli. Gli spicchi d’aglio in salamoia sono verdi come la giada, e messi nell’aceto rosso di riso sono molto belli da vedere, incrementando l’atmosfera di festa.
Un libro
Una lettura che racconta questa festa è proposta da Cina In Italia: La zuppa della festa Laba, della collana Incinque. Il libricino racconta la storia della piccola Yan che, insieme alla sua nonna, prepara la zuppa da offrire in dono agli dei e agli antenati. La bambina condivide il cibo della festa con gli anziani del villaggio e infine si gode la gioia del Laba con la sua famiglia.