Vieni a casa mia? Bambini italiani e bambini cinesi si incontrano. Questo il titolo del volumetto dedicato a favorire l’intercomprensione degli studenti italiani e cinesi che frequentano le nostre scuole elementari.
Questo volumetto offre un paragone tra feste, cibi e usanze italiane e cinesi, cercando di far comprendere a bambini italiani e bambini cinesi che, in fin dei conti, apparteniamo sì a due cultura distanti, ma non tanto quanto si possa pensare! Completano l’offerta una selezione di filastrocche, indovinelli e di proverbi italiani e cinesi a confronto, alcune attività manuali, come la creazione degli zezi (gli origami) e dei tipici aquiloni cinesi. Seguono alcune fiabe tradizionali cinesi: Il pastorello e la tessitrice e Il cavallino.
Alla fine del libro sono presenti alcune frasi in cinese, con relativa traduzione in italiano, utili a bambini italiani e bambini cinesi per conversare e salutarsi. Una informazione che colpisce molto i bambini italiani, inoltre, è scoprire che i nomi cinesi hanno un significato (Piccola tigre, Profumo di neve, ecc.), quindi è presente anche una selezione di nomi cinesi, con loro traduzione e di nomi italiani, corredati dal loro significato.
Tutto questo vuole rappresentare una occasione di crescita culturale per i bambini italiani ma, al contempo, offre ai bambini cinesi l’occasione per valorizzare e far conoscere la loro cultura.
Un volume utile ai mediatori culturali, soprattutto per il primo approccio e il primo inserimento dell’alunno di origine cinese nelle classi elementari, ma anche ad insegnanti che si trovano a dover operare con bambini italiani e cinesi e a tutti i genitori che vogliono offrire spunti formativi ai loro figli!
Vieni a casa mia? Bambini italiani e bambini cinesi si incontrano è consigliato per bambini dai 5 ai 7 anni. Gli autori che hanno contribuito sono Vanna Cercenà, Mariangela Giusti, Gastone Tassinari e Yang Xiaping. Il volume è edito da Edizioni Fatatrac.
In posto successivi proporremo la recensione di un altro libro della stessa collana: “Conosci il mio paese?”.